
Carola frequenta il terzo anno del CFP; è una ragazza molto curiosa e per i suoi compagni non è una “femmina come le altre”.
È una mattina di novembre in cui sembra non accadere nulla di nuovo.
Carola viene richiamata alla cattedra dalla prof Attubato che arrabbiata le ordina di portarle il diario e le dice: – Sono stufa di questo atteggiamento disinteressato che dimostri durante le mie lezioni, fai tutto tranne che ascoltare… -.
Lei non segue le lezioni della prof Attubato, disegna la sua poetessa preferita, scrive fumetti e poesie, guarda fuori nelle case degli altri. Ce n’è una in particolare con le tapparelle rosse scrostate, non c’è più nessuno lì, però la ragazza sa che in qualche modo è ancora una casa abitata. La finestra della casa al terzo piano, quella di Abby, è sempre aperta; è passato un
anno dalla sua morte ma i pensieri della ragazza vagano ancora in quella casa.
La giornata che sembra iniziata male procede verso la catastrofe.
Dopo la scuola Carola vuole allontanarsi da Monte Olimpino; vuole andare in qualche posto bello dove può mettersi a scrivere. Prima passa a salutare la mamma che lavora in portineria e quando esce dal portone si accorge di un signore strano che non aveva mai visto prima. A un tratto alza gli occhi sulla ragazza e i suoi occhi iniziarono subito a brillare e anche se Carola non lo conosce, ha la sensazione che lui sia lì per lei. – Sei tu… Carola? -. Dice sussurrando.
Lei ha paura. I suoi occhi le fanno paura. Vorrebbe rispondergli che è lei, ma che lei non lo conosce. Invece scappa, si allontana a passi rapidi domandandosi chi sia
quell’uomo, perché conosce il suo nome, perché si trova vicino a casa sua…?
Carola sale su un autobus senza sapere esattamente dove stia andando, ma su quell’autobus si sente al sicuro.
Improvvisamente una donna attira completamente la sua attenzione; una sconosciuta ma con un viso familiare. Non riesce a smettere di guardarla e all’improvviso capisce chi è: Roberta Lodovici. Roberta Lodovici a Como! Carola non ci crede. Ha letto e riletto tutti i suoi libri, è la sua scrittrice italiana preferita! Quando la Lodovici scende dal bus, scende anche Carola e mantenendo po’ di distanza la segue ma ad un certo punto è costretta a tornare indietro perché la scrittrice entra in un cortile. Il cancelletto sbatte, ma senza chiudersi. È quasi tentata di entrare ma subito toglie quel pensiero e ripercorre la strada per tornare a prendere l’autobus.
Mentre si avvicina a casa viene assalita di nuovo dalla paura perché forse il tipo strano è ancora lì ad aspettarla.

Qualche giorno dopo Carola ritorna alla casa della scrittrice. Dopo un po’ di domande che si pone, trova il coraggio di entrare. Apre il cancelletto e si trova in mezzo ad un bellissimo giardino. Si avvia verso la porta della casa e bussa. Nessuna risposta. Bussa ancora ma ancora nessuna risposta. Decide di entrare. Rimane sconvolta talmente le piace la casa soprattutto da una libreria enorme piena di libri. Fa un giro per la casa ma una voce la fa spaventare: – E tu chi sei? –
Carola si gira, Mrs Lodovici è lì, arrabbiata e severa. Carola prova ad inventarsi delle scuse.
Dopo poco tempo inizia a parlare di tantissime cose; passano ore e Carola si ricorda che deve tornare a casa. Si salutano e la Lodovici le dice che la prossima volta deve portare uno scritto su sé stessa. Carola non ha proprio idea di cosa può scrivere; ma ad un tratto le viene in mente.
Comincia proprio dalla sua classe un anno prima.
“Era il 2 novembre dell’anno scorso quando Abby fu uccisa. Nello stesso momento in cui Abby stava morendo Carola si trovava in piedi vicino alla lavagna interrogata in storia. Iniziò a parlare sicura di quello che diceva perché il pomeriggio prima aveva studiato benissimo. Ma dopo qualche attimo si bloccò all’improvviso; non ricordò più niente di tutto quello che aveva studiato. Il prof non credeva che Carola avesse studiato perché non sapeva più rispondere a nessuna domanda.
I giorni successivi non si parlava d’altro: una donna che abitava vicino alla scuola era morta, ma c’erano delle domande non risolte; poteva trattarsi di omicidio? Chi avrebbe voluto la morte di una signora che viveva da sola e non usciva mai di casa? Poteva essere stato uno sconosciuto a colpirla o un’amica di Abby che lei aveva accolto in casa?
Per più di un anno la ragazza aveva fantasticato su Abby e sulla sua vita. Lei la conosceva, sapeva quali erano le sue abitudini, sapeva cosa faceva in casa dalle 8 alle 14 perché la osservava quando era a scuola. Ogni tanto, durante la mattinata, lo sguardo della ragazzina vagava lì da qualche parte. Le piaceva distrarsi qualche istante per osservare Abby, conosceva tutti i suoi dettagli. “

Carola una settimana dopo torna da Mrs Lodovici e le racconta di Abby. Disegna come si immagina la sua casa e si immagina come trascorreva il Natale con gli amici. Ce n’è uno in particolare, il signor Moriani, che più volte aveva visto camminare nella via di Abby. Si fermava davanti al portone della casa e rimaneva lì per tanto tempo a osservare il suo balcone.
Mentre avveniva ciò, Carola si trovava a scuola e fingeva di seguire la lezione di scienze. Ma la prof Frontini aveva interrotto il suo fantasticare su cosa ci facesse lì il signor Moriani. Ma la ragazza nonostante tutto con la coda dell’occhio continuava a osservare il signore perché qualcosa la incuriosiva. Quella mattina Abby non era uscita in terrazza e il signor Moriani dopo una lunga attesa era andato via.

È arrivato il momento di pensare agli esami.
Il prof Vitiello chiede agli alunni di ragionare sulle tesine che porteranno: – Create una mappa con tutti gli argomenti ciao collegati -.
Ma Carola non sa ancora cosa portare; delle sue compagne l’aiutano consigliandole qualche idea ma gli argomenti a lei non piacciono.
Quasi alla fine dell’ora il prof chiede agli alunni di iniziare a presentare le proprie mappe. Arriva il momento di Carola e dopo un breve momento di silenzio delle parole escono dalla sua bocca: – Il mistero di Abby -.
Il prof rimane senza parole chiedendo chi fosse Abby.
– È la signora che è stata uccisa l’anno scorso qui davanti -.
Carola ovviamente ai collegamenti con le materie non aveva ancora pensato; il prof non è molto convinto della sua scelta quindi le chiede di preparare la mappa per poterlo convincere.

Un ragazzo riccioluto di circa trent’anni si presenta a casa di Abby una o due volte alla settimana sempre alla stessa ora. Può essere stato lui l’assassino?
Alcune mattine vedeva una signora sul terrazzo di Abby; vestita sempre nello stesso modo, una tuta grigia e una maglietta bianca. Raccoglieva i panni stesi, faceva arieggiare i tappeti. Può essere stata lei a uccidere Abby?
E poi il signor Moriani. Il due novembre dell’anno prima, il giorno della morte di Abby, era una mattinata grigia ma calda. Il cielo stanco e pesante proprio come Carola. La prof era assente e allora la ragazza guardava fuori dalla finestra. Era ferma, guardava fuori, quando aveva visto arrivare il signor Moriani; era proprio lui, fermo davanti al portone di Abby. Si guardava attorno, controllava l’ora, sembrava avesse fretta. Carola aveva distolto lo sguardo perché era stata chiamata da
qualche compagno ma quando si era affacciata nuovamente alla finestra aveva notato che il signor Moriani era ancora lì e camminava avanti e indietro sul marciapiede. Si era fermato e guardava in alto, proprio nella direzione del balcone di Abby. Qualcuno era uscito dal portone e a quel punto il signor Moriani era infilato rapidamente dentro il cortile.

La notte prima dell’esame scritto di italiano Carola si sveglia all’improvviso, completamente sudata con delle immagini nella testa di un sogno, a dire il vero è stato un incubo. Ha sognato Abby in una vasca da bagno completamente ricoperta di petali di tulipani. Quando il volto di Abby era riemerso dall’acqua, si era svegliata urlando perché non era Abby ma il signor Moriani.
L’esame procede bene. Nell’aula non vola una mosca. A un tratto la ragazza alza il viso sulla casa di Abby; le tapparelle sono ferme, l’aria immobile. Lì dentro ci deve essere lo stesso silenzio che c’è nell’aula.
È stato lui, il signor Moriani.
Stamattina il figlio maggiore era sulla terrazza, arrabbiato, tirava calci al pallone. È comparso il fratello, si sono detti qualcosa. A quel punto il ragazzo si è voltato e ha urlato qualcosa ed è corso via.
Carola nonostante sia concentrata sul tema di italiano non riesce a togliere il pensiero di ciò che ha visto la mattina e il signor Moriani che vedeva spesso davanti alla casa di Abby. Vuole andare dalla polizia e raccontare quello che sa. Che ha visto il signor Moriani spesso davanti alla casa. Che la mattina in cui è stata uccisa, lui si è infilato dentro al portone. Può essere che il signor Moriani amasse Abby. O forse era stato da lei rifiutato.
Indice
Capitolo 1 ………………………………………… ……………………. 1
Capitolo 2 ………………………………………… ……………………. 7
Capitolo 3 ………………………………………… ………………….. 11
Capitolo 4 ………………………………………… ………………….. 13
Capitolo 5 ………………………………………… ………………….. 17
Capitolo 6 ………………………………………… ………………….. 21
Lettura espressiva ………………………………………… …….. 25
Published: Dec 10, 2020
Latest Revision: Dec 15, 2020
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