LE NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA // immigrazione by karolvalentinosantina - Illustrated by Karol and Santina - Ourboox.com
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LE NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA // immigrazione

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Artwork: Karol and Santina

  • Joined Jan 2017
  • Published Books 8

LE NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIDATTICA

Nell’arco dell’anno scolastico nell’ambito delle materie letterarie abbiamo utilizzato le TIC (tecnologie dell’informazione e comunicazione)

-uso degli upload/download del registro (pdf e video) per approfondire tematiche della geografia umana, globalizzazione e riscaldamento globale.

-esperienze di flipped classroom (classe capovolta) su immigrazione, Asia e Giappone in geografia e Rivoluzione Russa in storia.

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Immigrazione
Asia
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Rivoluzione russa
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METODOLOGIA DI LAVORO

-presentazione dell’argomento in classe da parte del docente

-lavoro in piccoli gruppi extra-scolastici anche con l’utilizzo di ourbookx, skype e video conference quando non era possibile incontrarsi per ricercare fonti e svipuppare l’argomento assegnato

-presentazione del lavoro alla classe e discussione

PRO:

-metodologia che facilita la memorizzazione delle informazioni e l’apprendimento

-socializzazione e inclusione

-uso di nuove tecnologie (ITC) con scopo didattici

-utilizzo di tecnologie quotidiane con scopi didattici

-discussione con la classe sugli argomenti trattati è più attiva e partecipe

CONTRO:

-wi-fi non sempre utilizzabile a scuola, lavoro salvato in cloud

-difficoltà ad incontrarsi per altri impegni e logistica

-timore per la presentazione del lavoro con la nuova metodologia

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MOTIVAZIONI DELLE IMMIGRAZIONI

L’aumento della popolazione è condizionato principalmente dai movimenti migratori, infatti la storia della Terra è i gran parte

una storia di migrazioni e spostamenti dei popoli. Oggi naturalmente non si spostano interi popoli ma o individualmente o in gruppo da una regione all’altra o da un paese all’altro.Sono sempre piú numerose le persone che abbandonano il proprio paese per cercare altrove una vita migliore.  I paesi che hanno un elevato benessere sono le mete piú ambite

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MOTIVAZIONI DELLE EMIGRAZIONI

Mai prima d’ora tante persone vivono lontano dalla loro terra nativa. Condizioni di vita precarie, clima di violenza e guerre, degrado ambientale, prospettive economiche di miseria; il divario tra paesi poveri e ricchi sono alla base di un tale fenomeno. La modalità generale e i nuovi strumenti di comunicazione condizionano non poco gli attuali movimenti migratori. Negli ultimi anni la migrazione globale ha raggiunto produzioni ma viste. Secondo i calcoli di organizzazione , attualmente circa 175 milioni di persone vivono lontane dalla loro patria. Di esse 19,2 milioni sono ritenute “rifugiati” e “profughi di guerra”

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DALLE CAMPAGNE ALLA CITTA’: LE MIGRAZIONI INTERNE

In passato ve ne sono state di molto significative, come quella che ha condotto al popolamento dell’Ovest degli Stati Uniti nel corso dell’ 800, o alla migrazione del Sud al Nord dell’Italia avvenuta negli anni 50 e 60 del secolo scorso. Oggi in Cina sta avvenendo un consistente movimento migratorio dalle campagne alle città che ha coinvolto finora circa 150 milioni di persone

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Le ragioni economiche sono alla base delle migrazioni

Questo fenomeno è dovuto soprattutto per gli squilibri demografici ed economici tra i luoghi di provenienza e quelli di destinazione. Le persone infatti tenono a spostarsi dai paesi più poveri e poco sviluppati ai paesi più ricchi e sviluppati così da migliorare le loro condizioni di vita.

La povertà non è l’unica causa per l’immigrazione: si spostano anche i lavoratori qualificati, scienziati e tecnici che si spostano soprattutto verso gli Stati Uniti.

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PERCHE’ ACCOGLIERE GLI IMMIGRATI

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Vantaggi economici e sociali.

Le correnti migatorie hanno conseguenze consistenti sui paesi interesati, contribuendo allo sviluppo economico.

  • Gli immigranti infatti acettano lavori inferiori alla loro qualifica come: braccianti agricoli stagionali, badanti, donne delle pulizie e facchini.
  • Contribuiscono anche al miglioramento del Paese attraverso le “rimesse”, le somme versate dagli emmigrati (persone che sono andate fuori dal loro paese) alle famiglie rimaste a casa.
  • Dal punto di vista demografico l’arrivo di persone giovani fa salire la popolazone del paese d’arrivo, facendo così il tasso di natalità del paese.
  • Dal punto di vista sociale l’emigrazione a si che s’incontrano due persone appartenenti a due culture diverse cossichè si conoscano idee, costumi e modi d pensare diversi dell’altro.

 

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L’asilo politico.

Tra i paesi che accolgono i profughi spiccano Giordania, Pakistan e Uganda. Ma la tragedia continua spesso nei campi di assistenza dove vivono in condizioni di igiene e sanitarie pessime e sono sempre esposti a rischio di nuove agressioni. Con il crescere del numero delle persone rifugiate aumenta il numero delle persone rifugiate aumenta il numero dei rifugiati in paesi sviluppati, che chiedono l‘asilo politico cioè chiedono di essere accolti e protetti in quanto perseguitati nel loro paese d’origine.

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Il clandestino.

Nella grande massa di immigratori c’è ne uno in particolare:il “clandestino” ovvero colui che va in un Paese senza avere le autorizzazioni richieste dalla legge. L’emigrazione clandestina è diretta da organizzazioni criminali che sfruttano la povertà delle persone per fare dei viaggi illegali: negli  ultimi anni a causa di qusto sono morte 10000 persone solo nel mediterraneo.

 

Anche per chi riesce ad arrivare la situazione non cambia: lavoro in nero  (il lavoro non controllato dalla legge).

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Le difficoltà di integrazioni.

All’integrazione si oppongono però numerose difficoltà da entrambi i lati: PREGIUDIZI, DIFFIDENZE  e PAURE.Solo buone politiche di accoglienza e regolazione del flusso migratorio possono aiutare a gestirlo, incanalarlo e trasformarlo in una reale fonte di ricchezza, progresso e benessere per tutti. Per questo motivo, tutti i governi stanno cercando di mettere in atto politiche comuni per gestire l’immigrazione, con provvedimenti di vario tipo, alcuni più restrittivi altri più liberali.

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Il dramma dei profughi.

Una tipologia di migrante che dovrebbe essere particolarmente tutelata sono i profughi che siano SFOLLATI o RIFUGIATI; per profughi si intendono persone che ce scappano da loro paese in cerca di rifugio perchè li non sono bel voluti per diversi motivi o perchè parlano una lingua diversa, o per il loro colore della pelle o perchè professano una religione diversa da quella che si professa in quel paese. Secondo i calcoli dell’ONU, sono circa 27 milioni i profughi riconosciuti e protetti in varie regioni del mondo,  ma il loro numero effettivo raggiunge i 40 milioni ed è formato in prevalenza da donne e bambini. I profughi si trovano soprattutto nelle aree di crisi del mondo.

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         L’INUBARMENTO

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Non tutte le megapoli sono uguali.

Le megalopoli dei Paesi in via di svilupo sono diverse dalle nostre metropoli: sono agglomerati circondati da estese periferie formate da: slum (quartieri di case povere) e bidonville (baraccopoli prive di acqua e di servizi).

Oltre un miliardo di persone, il 60% della popolazione dell’Africa e dell’America Latina, vivono in queste condizioni.

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LA RICHIESTA DI MANODOPERA E LA POVERTA’ ALLE RRADICI FUGA DALLE CAMPAGNE

Il fenomeno di progressiva concentrazione della popolazione dalle aree rurali a quelle urbane e detto inurbamento o urbanesimo. nel 2005 la popolazione urbana ha raggiunto i 3,15 miliardi: anche oggi l’inurbamento prosegue. Le tendenze demografiche lasciano presagire che tale processo proseguirà anche nel futuro. La forte crescita della popolazione urbana è dovuta fondamentalmente a due ragioni: da un lato lo sviluppo e dall’altro la povertà.

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Che cos’ è una megapoli.

Si definisce megalopoli un agglomerato urbano di dimensioni colossali, superiori ai 10 milioni di abitanti, in genere costituito da un insieme di aree urbane.Assumono quasi la fisionomia di un sistema regionale. Globalmente le regioni più sviluppate del mondo sono anche le più urbanizzate, con oltre il 75% della popolazione che vive in città

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Inurbamento e Inquinamento.

Un problema comune a tutte le megopoli è l’inquinamento atmosferico. Nonostante i vari tentativi : limitazione del traffico, l’incremento trasporto pubblico, la riduzione delle emissioni inustriali…. ma il problema rimane ancora.

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L’AFRICA: verso la città per sfuggire la miseria

Questi centri urbani, in Africa, non attirano gli abitanti con prospettive di lavoro o di vita migliore ,ma perchè le persone si rifugiano per sfuggire da carestie, guerre o disastri naturali oppure vi si recano in attesa per migrare altrove.

Per questi motivi la popolazione vive in stati pessimi, accalcata nelle baraccopoli molte estese . L’Africa in particolare ha un ritmo di urbanizzazione acelerato e si stima che per il 2030 la popolaione urbana sorpasserà quella rurale: i rischi di una urbanizzazione incontrollata e rapida suscita molta preoccupazione.

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