In quel momento pensai: ” ma proprio il giorno del mio compleanno? Ma daii.. perché capitano tutte a me?” Beh, si capisce che ero un tantino arrabbiata…ma il peggio doveva ancora arrivare. Nei giorni seguenti, dopo il primo contagiato ce ne fu un altro, e un altro, e un altro ancora…centinaia, migliaia di contagiati…e tanti morti. Un disastro! In Tg, puntualmente, alle otto di sera, cominciò a comparire un certo Conte…”” questo tizio mi sembra di averlo già visto da qualche parte … mmmm. Ah ci sono! Se non sbaglio è il presidente di qualcosa, forse della Repubblica, e no, quello è Mattarella … insomma chi cavolo è questo qua?” E ora illustriamo il DPCM del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte …. ahhh ecco chi era!
11 marzo Ormai erano quattordici giorni che si parlava solo di questo Covid19. Mentre guardavo “I soliti ignoti, ecco che si presentò il solito Conte preceduto dalla sigla dell’edizione straordinaria del TG…
“Da domani inizia il lock down, chiusura di tutte le attività… CHE COSAAAAAA? Nooo non è possibile, vi prego, ditemi che è un incubo! Purtroppo era la realtà, una realtà che non avrei MAI voluto affrontare. Però qualcosa di buono c’era: scuole chiuse! SIIII NON VADO A SCUOLA!!! Con il passare dei giorni, incredibilmente, cominciò a mancarmi la scuola. Possibile? Sì, possibile. Mi mancavano i compagni, le mie amiche, mi mancavano i momenti di allegria con la mia classe, persino i professori! Avrei dato chissà cosa per tornare tra i banchi!
I giorni a casa scorrevano lenti…senza scuola, mi dedicai a rivedere per la duecentesima volta, tutti i film della saga di Harry Potter. Sono una Potter-dipendente, lo confesso! So tutto del mondo magico, potrei scrivere un’enciclopedia, molte volte mi identifico in una delle protagoniste di Harry Potter, Hermione Granger.
Passavo il tempo guardando le serie TV fantasy, in meno di un mese avevo finito le cinque stagioni di “Mago Merlino”. La serie è molto bella, ma non sono stata pagata da Netflix per fare pubblicità, quindi chiudo qui l’argomento!
Non sapendo come impiegare il tempo, iniziai ad usare il tablet per giocare a “Brawl Stars”: era il primo mezzo di comunicazione che utilizzai per parlare con la mia migliore amica, grazie alle chat tra una partita e l’altra.
Dopo tante insistenze riuscii a convincere mia madre a farmi usare il suo Whatsapp. Finalmente potevo mettermi in contatto con una delle persone che sostiene la mia vita, la mia migliore amica Ramona.
Pian piano cominciammo a creare dei gruppi con le compagne di classe, anche con quelle che mi stavano un po’antipatiche, perché si davano tante arie e credevano di poter comandare sugli altri. La pandemia le aveva rese più “umane”.
Poi fu la volta di TIK TOK: mi piaceva tantissimo quell’applicazione, praticamente ho sequestrato il telefono a mia madre.
Il pomeriggio partecipavo alle lezioni in DAD che risultavano noiose e pesanti. Per fortuna si trattava di due ore soltanto, ma spesso andava via il collegamento e non si capiva un bel niente.
Non ne potevo più: ero triste, volevo tornare alla mia vita normale, volevo tornare a vivere, perché una parte di me si sentiva morta da quando tutto era iniziato.
Dopo un tempo di quarantena infinito, finalmente tornò l’estate: speravo che la bella stagione ci potesse salvare. Ascoltavo il TG con attenzione per sapere cosa si poteva fare o non fare.
Finalmente l’annuncio tanto atteso: FINE LOCKDOWN, si può uscire!!!! Sempre con la mascherina, certo, dobbiamo proteggerci e proteggere i nostri cari. Sììììììì! Finalmente l’estate!
Sono salva! (dico a voi, a quelli a cui non piace l’estate: ricordate che oggi se potete uscire è grazie a lei) Sentivo mamma e papà discutere per questioni di lavoro, per loro è stata dura, ma io ero troppo felice per ascoltare le loro preoccupazioni, finalmente potevo rivedere le mie amiche, avere una vita, andare al mare. Pian piano il coprifuoco fu abolito e ritrovammo la nostra libertà. Ma.. è durato tutto troppo poco…
Published: May 24, 2021
Latest Revision: Oct 20, 2021
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