L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com
This free e-book was created with
Ourboox.com

Create your own amazing e-book!
It's simple and free.

Start now

L’Innominato: il buio dentro la tempesta

by

Artwork: Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique

  • Joined Apr 2021
  • Published Books 1

Prima di scoprire il nostro amatissimo ma temuto personaggio, dobbiamo fare una breve introduzione sull’autore di esso, ovvero Alessandro Manzoni!

Egli nasce a Milano il 7 marzo 1785 da Pietro Manzoni, appartenente a una famiglia caduta in disgrazia a causa degli Austriaci e Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, colui che scrisse il famoso trattato contro la pena di morte, intitolato “Dei delitti e delle pene”. Alessandro passa l’infanzia e l’adolescenza in collegio. E’ proprio la madre Giulia che a Parigi presenterà al figlio colei che sarà poi la sua futura moglie, ovvero Enrichetta Blondel. Quest’ultima è povera e di religione protestante e durante il periodo del matrimonio si converte al Giansenismo. Nel 1805 Manzoni raggiunge la madre a Parigi, dove entra a contatto con gli ideali illuministi e nel 1821 torna a Milano, dove entra nei circoli patriottici e chiede a Carlo Alberto di liberare la Lombardia. Nel 1861 Alessandro diventa il nuovo senatore del Regno d’Italia e muore nel 1873 all’età di 88 anni.

2
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com

L’Innominato è il personaggio del romanzo storico “ I promessi sposi “di Alessandro Manzoni più difficile da comprendere e che al tempo stesso suscita un senso di curiosità dietro alla sua figura oscura e malvagia . Nonostante il suo nome ci sia tenuto nascosto dal Manzoni, si pensa che per questo personaggio l’autore si sia ispirato ad una figura storica già esistita ovvero Bernardino Visconti. Dal punto di vista fisico, il Manzoni descrive l’Innominato come un uomo grande e alto, calvo, con solo pochi capelli bianchi e con una faccia rugosa e bruna che suggerisce l’età molto avanzata . I suoi occhi ,però ,sono al contempo duri ma vivaci, segno dell’ancora presente forza interiore . Caratterialmente, invece, è presentato come il malvagio e ripugnante; la paura che incute alla folla , porta questa a stare alla larga da lui e dal suo castello e ovviamente a portargli rispetto.

4
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com

Avete letto bene? Certo che sì, il castello! È l’inespugnabile fortezza in cui vive e opera l’Innominato, situata in un punto imprecisato lungo il confine tra il Milanese e il Bergamasco e distante non più di sette miglia dal palazzotto di don Rodrigo: il luogo è descritto all’inizio del cap. XX, quando il signorotto vi si reca per chiedere l’aiuto del potente bandito nel rapimento di Lucia e fin dall’inizio si presenta come un castello truce e sinistro, specchio fedele della personalità del signore che vi risiede. Infatti sorge in cima a un’erta collina al centro di una valle “angusta e uggiosa” che è a cavallo del confine dei due stati, accessibile solo attraverso un sentiero tortuoso che si inerpica verso l’alto e che è dominato dagli occupanti del castello, che sono dunque al riparo dall’assalto di qualunque nemico; il castello è come un nido di aquile in cui l’innominato non ha nessuno al di sopra di sé e da dove può dominare anche fisicamente su tutto il territorio circostante, di cui egli è considerato l’assoluto padrone (i pochi birri che si sono avventurati lì sono stati uccisi e nessuno oserebbe addentrarvisi senza essere amico del bandito).
All’inizio del sentiero che conduce in alto c’è un’osteria che funge da corpo di guardia, la quale, a dispetto dell’insegna che mostra un sole splendente, è nota come la Malanotte e in cui stazionano bravi dell’innominato armati fino ai denti: qui si ferma don Rodrigo quando giunge insieme ai suoi sgherri e viene precisato che nessuno può salire al castello armato, per cui il signorotto deve consegnare ai bravi il suo schioppo. In seguito viene accompagnato all’interno della fortezza e percorre una serie di oscuri corridoi, con bravi di guardia ad ogni stanza e varie armi appese alle pareti (moschetti, sciabole, armi da taglio…), mentre la sala in cui avviene l’incontro con l’innominato non presenta dettagli rilevanti, cosa che può dirsi anche per altri “interni” che appariranno nei successivi episodi.Ma per capire meglio questo personaggio soffermiamoci ora sul dialogo che egli ha in quest’occasione proprio con don Rodrigo.

6
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com

L’innominato ascolta con interesse quello che ha da dire , anche perché nella vicenda è coinvolto padre Cristoforo che egli conosce come nemico dei tiranni e perciò odia a morte. Don Rodrigo accentua le difficoltà dell’impresa di rapire Lucia, poiché la ragazza è protetta nel convento di Monza da Gertrude, e a un certo punto l’innominato interrompe bruscamente il colloquio e si dichiara disposto ad assumersi l’onere dell’impresa. Il bandito appunta su un taccuino il nome di Lucia e congeda frettolosamente don Rodrigo, dicendogli che di lì a poco lo avviserà di quel che dovrà fare.
L’innominato ha come complice delle sue scelleratezze Egidio, il quale, come narrato in precedenza, abita accanto al monastero di Gertrude ed è questo il motivo per cui il bandito ha dato tanto prontamente la sua parola, tuttavia, appena rimasto solo, egli si sente indispettito, se non proprio pentito di essersi addossato quell’infame incarico. Ecco qui che assistiamo a una vera e propria crisi del malvagio. Vediamo in cosa consiste!

8
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com

Già da qualche tempo, l’Innominato prova un certo fastidio per le sue malefatte e ripensa spesso ai tanti, troppi, delitti commessi in passato, che formano un peso sempre più gravoso nella sua memoria; un certo orrore provato nei primi omicidi, e in seguito assopito nella sua coscienza, torna ora a farsi sentire di nuovo, inasprito dal pensiero della vecchiaia e della morte vicina. Il pericolo della morte non l’ha mai fermato nell’affrontare i nemici a viso aperto, ma ora, nella solitudine del suo castello, il pensiero di essere alla fine della sua vita lo riempie di inquietudine ed essa è aggravata dalla consapevolezza di non poter sfuggire a tale destino quando esso verrà. In passato l’abitudine alla ferocia e alla violenza lo aveva aiutato a placare le voci della coscienza, mentre ora rinasce in lui l’idea di un futuro giudizio individuale, e gli sembra di sentire la voce imperiosa di quel Dio che non si è mai preoccupato di negare o di riconoscere, quel Dio che adesso, invece, inizia a manifestarsi dentro di lui. Da giovane ha sempre respinto ogni legge morale come odiosa, mentre ora inizia a credere che essa prima o poi finirà per adempiersi; non ha rivelato a nessuno questo suo nuovo stato d’animo, ha anzi cercato quanto più possibile di nasconderlo, anche se in fin dei conti ha mentito soprattutto a se stesso. Negli ultimi tempi ha cercato di respingere questi pensieri ritrovando la gagliardia e la spensieratezza di un tempo ed è il motivo che lo ha spinto ad accettare tanto risolutamente la proposta di don Rodrigo, anche se ora è quasi tentato di venir meno alla parola data e rinunciare; per chiudere la questione decide di chiamare il Nibbio, il suo luogotenente cui affida le imprese più rischiose, e lo manda subito a Monza per riferire ad Egidio la trama che si sta delineando e chiedere il suo aiuto.
Perciò malgrado questi suoi sentimenti contrastanti decide di accettare la richiesta di don Rodrigo ma quando per la prima volta vede Lucia prova un senso di ribrezzo verso l’opera che aveva compiuto. Analizziamo meglio ciò che accade tra lui e la ragazza prigioniera.

10
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com

Quando ella viene portata nel castello lui ha paura di conoscerla perché ha paura che proprio lei, una semplice ragazzina, possa far provare compassione ad un uomo potente e temuto come lui. Inizialmente pensa di spedirla direttamente da don Rodrigo per non vederla ma un “no” interiore gli impedisce di compiere quest’azione. E’ qui che abbiamo la prima ribellione della sua coscienza contro l’ingiustizia. In ogni caso lui ,spinto da un pensiero interiore, decide di recarsi dalla ragazza , anche se va con intenzioni molto rigide. Infatti bussa alla porta con dei calci e appena la vede rannicchiata in un angolo della stanza invece di prendersela con lei se la prende con la vecchia e prova con voce autoritaria a parlare con Lucia cercando di rassicurarla sul fatto che lui non gli farà del male ,anche se la ragazza è irremovibile sul suo timore più grande. Durante la conversazione la ragazza nomina più volte dio e ciò infastidisce molto l’Innominato che sente smuovere qualcosa dentro di se. Lasciata la stanza l’uomo ha una nottata angosciante per via della parole di Lucia che gli risuonano nella testa.

12
L’Innominato: il buio dentro la tempesta by Giovanni Longo - Illustrated by Giovanni Longo, Maia Musumeci, Elena Ruello, Rebecca Manrique - Ourboox.com
This free e-book was created with
Ourboox.com

Create your own amazing e-book!
It's simple and free.

Start now

Ad Remove Ads [X]
Skip to content