L’isola tricolore by Valerio Montella - Illustrated by Valerio Montella - Ourboox.com
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L’isola tricolore

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Artwork: Valerio Montella

  • Joined May 2019
  • Published Books 4

L’Irlanda, è uno stato membro dell’Unione europea, costituito come repubblica indipendente e sovrana, che ricopre approssimativamente cinque sesti dell’omonima isola situata a nord-ovest della costa occidentale dell’Europa. L’unico Stato con cui l’Irlanda confina è il Regno Unito, che mantiene la sovranità sul rimanente sesto dell’isola, conosciuto come Irlanda del Nord, comprendente sei delle nove contee della provincia storica dell’Ulster. Lo Stato, inizialmente Stato Libero d’Irlanda, è stato fondato il 6 dicembre 1922 come un dominion all’interno dell’Impero Britannico a seguito del trattato anglo-irlandese, che ha concluso la guerra d’indipendenza irlandese. Ha guadagnato una maggiore sovranità attraverso lo Statuto di Westminster del 1931 e con la crisi seguita all’abdicazione di Edoardo VIII nel 1936.

Una nuova Costituzione venne introdotta nel 1937, costituendo l’Irlanda come uno Stato completamente sovrano.

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L’ultimo legame formale con il Regno Unito è stato interrotto nel 1949 quando l’Oireachtas (il parlamento nazionale) ha approvato il Republic of Ireland Act, dichiarando l’Irlanda una repubblica. Di conseguenza, l’Irlanda ha lasciato il Commonwealth britannico. Durante il governo britannico e l’indipendenza iniziale, l’Irlanda era uno dei Paesi più poveri in Europa occidentale con un forte flusso emigratorio. L’economia protezionista è stata aperta alla fine del 1950 e nel 1973 l’Irlanda entrò nell’Unione europea. Nel 1980 una crisi economica ha portato l’Irlanda ad avviare riforme economiche su larga scala contribuendo nuovamente a una forte emigrazione. La rapida crescita dell’economia irlandese nel corso degli anni Novanta le è valso il nome di “Tigre celtica”, durato fino alla crisi finanziaria globale del 2007-2010. L’Irlanda è classificata dal Press Freedom Index ai primi posti per la libertà di stampa e per libertà economica. 

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Raggiunge anche una buona posizione per quanto concerne il suo sistema d’istruzione, la libertà politica e la democrazia. L’Irlanda è membro dell’OCSE, dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dell’ONU. La sua popolazione è di poco più di 4,5 milioni di abitanti. La capitale è Dublino, situata al centro della costa orientale. Altre città importanti sono Sligo, Galway, Limerick, Waterford e Cork. Tra il V e il IV secolo a.C in Irlanda si insediarono i gaeli, una popolazione di origine celtica. Dopo il 400 ebbe inizio l’opera di evangelizzazione del paese a cura dei primi missionari cristiani, tra cui il monaco Patrizio, diventato poi patrono dell’isola. 

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Nel XII secolo gli inglesi ne cominciarono la conquista e nel 1541 il sovrano inglese Enrico VIII si proclamò re d’Irlanda. Dopo la nascita del Partito irlandese e il manifestarsi di volontà autonomiste, il parlamento inglese riconobbe l’identità nazionale d’Irlanda, ma fu solo nel 1921, a seguito di scontri sanguinosi, che le 26 contee del sud del paese (a maggioranza cattolica) ottennero l’indipendenza. Le 6 contee del nord, a forte presenza protestante, restarono unite alla Gran Bretagna formando l’Irlanda del Nord. Dal 1º gennaio 1801 fino al 6 dicembre 1922 l’Irlanda fece parte del Regno Unito (di Gran Bretagna e Irlanda). Durante la grande carestia, dal 1845 al 1849, la popolazione dell’isola crollò del 30% passando da oltre 8 milioni a meno di 6 milioni. Un milione di irlandesi morirono di fame e/o malattia e altri 1,5 milioni emigrarono, in particolare verso gli Stati Uniti.

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L’emigrazione continuò anche nel secolo successivo, con un conseguente calo costante della popolazione fino al 1960. Dal 1874, un’importante figura della politica irlandese fu Charles Stewart Parnell, leader del Partito Parlamentare Irlandese.  Fu il principale partito che cercò di ottenere l’Home rule (autogoverno), con una limitata autonomia nazionale, dal Regno Unito. Nelle elezioni generali britanniche del dicembre 1918, il partito indipendentista Sinn Féin conquistò 73 dei 106 seggi della Camera dei Comuni (Londra) che si assegnavano in Irlanda. Nel gennaio 1919, i membri del parlamento eletti per il Sinn Fein rifiutarono di prendere possesso del loro seggio a Westminster ed insediarono un parlamento irlandese fuorilegge, il Dáil Éireann, che proclamò immediatamente ed in via unilaterale l’indipendenza della Repubblica irlandese, la quale però non ottenne alcun riconoscimento internazionale. 

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Dopo l’aspra guerra di indipendenza i rappresentanti del governo britannico e l’Aireacht (gabinetto) dell’Eire nel 1921 negoziarono il Trattato Anglo-Irlandese. In ambito internazionale fu riconosciuto uno Stato irlandese con il nome di Stato Libero d’Irlanda (in gaelico: Saorstát Éireann, in inglese: Irish Free State). Il nuovo Stato avrebbe dovuto coprire in teoria l’intera isola, ma le due parti concordarono che l’Irlanda del Nord (che era già diventata un’entità autonoma) potesse scegliere se rimanere sotto il Regno Unito, e così avvenne. Il Dáil approvò il trattato di pace. Le 26 contee rimaste entrarono a far parte dello Stato Libero, che avrebbe avuto lo status di dominion all’interno dell’Impero britannico (il cui capo dello Stato era il Re del Regno Unito). Aveva un Governatore generale, un Parlamento bicamerale, un gabinetto chiamato Executive Council ed un Primo ministro (President of the Executive Council).

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Una parte del movimento indipendentista, guidata da Éamon de Valera, non accettò gli accordi con il governo britannico, in quanto non garantivano l’unità dell’isola e mantenevano i citati legami costituzionali con il Regno Unito. Ne conseguì una guerra civile, che si concluse con la sconfitta della fazione contraria agli accordi. Il 29 dicembre 1937 fu promulgata una nuova Costituzione, la Bunreacht na hÉireann. Sostituì l’Irish Free State con un nuovo Stato, l’Éire o, in lingua inglese, Ireland (Irlanda). Sebbene questa struttura costituzionale dello Stato prevedesse un presidente invece che un re, non era una repubblica effettiva. Il re, infatti, rimaneva il simbolo politico che rappresentava la nazione.

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Il Republic of Ireland Act, approvato nel 1948 dall’Oireachtas (il Parlamento irlandese) ed entrato in vigore il 18 aprile 1949, dichiarò l’Éire una repubblica, uscendo dal Commonwealth e dando al Presidente della Repubblica anche quel ruolo di rappresentanza effettivo. Durante la seconda guerra mondiale l’Irlanda, dissestata dalla recente guerra d’indipendenza sfociata poi in guerra civile, scelse un’attenta e cauta neutralità per evitare ulteriori fardelli socio-economici. Dublino venne però bombardata per errore dalla Luftwaffe il 31 maggio 1941, da aerei tedeschi che erano diretti a bombardare il porto di Belfast e ciò spinse molti irlandesi ad arruolarsi come volontari nell’esercito inglese. Durante la seconda guerra mondiale l’Irlanda, dissestata dalla recente guerra d’indipendenza sfociata poi in guerra civile, scelse un’attenta e cauta neutralità per evitare ulteriori fardelli socio-economici. 

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Dublino venne però bombardata per errore dalla Luftwaffe il 31 maggio 1941, da aerei tedeschi che erano diretti a bombardare il porto di Belfast e ciò spinse molti irlandesi ad arruolarsi come volontari nell’esercito inglese. L’Irlanda abbandonò il Commonwealth nel 1949, quando divenne una repubblica, ed aderì alle Nazioni Unite nel 1955 e alla CEE (ora Unione europea) nel 1973. I governi irlandesi hanno spesso auspicato una pacifica riunificazione dell’isola e hanno cooperato con la Gran Bretagna per dissipare i violenti conflitti fra i gruppi paramilitari nell’Irlanda del Nord, conosciuti come i Troubles. Un accordo di pace per l’Irlanda del Nord, conosciuto come Good Friday Agreement o Accordo di Belfast, approvato nel 1998 con referendum in entrambe le nazioni (Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda), è in fase di attuazione.

Nel 2008, con un referendum popolare, il popolo irlandese si è espresso contro la ratifica del Trattato di Lisbona, bloccando l’approvazione della Costituzione 

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europea e creando una impasse all’interno dell’Unione, che si è però risolta con un ulteriore referendum, il 2 ottobre 2009, che ha invece sancito l’approvazione del documento.

L’Irlanda viene chiamata anche “Isola di smeraldo” o “Paese Verde” per le sue immense distese di prati e pascoli che occupano più dei 2/3 del territorio. L’isola d’Irlanda si estende per 84.421 km² (32 595 mi²) dei quali cinque sesti appartengono all’Éire. È bagnata ad ovest dall’Oceano Atlantico, a nord-est dal Canale del Nord. A est invece c’è il Mare d’Irlanda che si riconnette all’oceano a sud-ovest tramite il Canale di San Giorgio e il Mare Celtico. La costa occidentale dell’Irlanda consiste per lo più di scogliere (tra cui le celeberrime Cliffs of Moher), ampie baie circolari ricche di isole e spiagge che mutano velocemente con la marea, mentre quella meridionale da lunghe penisole, spiagge lunghissime e insenature molto strette.

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Il territorio vicino alla costa è formato spesso da colline e basse montagne (il punto più alto è Carrantuohill a 1038 m). Per il resto quasi tutto il territorio centrale è composto di pianure e prati, traversati da vari fiumi, il più lungo dei quali, lo Shannon, forma già da solo numerosi laghi o loughs. Il centro della nazione è formato da paludi dello Shannon, con vaste distese di torba, usata per la combustione. Le città principali sono la capitale Dublino sulla costa orientale, Cork nel sud, Galway e Limerick sulla costa occidentale e Waterford nel sud-est. La maggioranza degli irlandesi è di etnia celtica, con una cospicua minoranza anglo-sassone e norrena. Le lingue ufficiali sono l’irlandese e l’inglese, considerato costituzionalmente seconda lingua ufficiale. I segnali stradali sono bilingui, tranne che nelle zone Gaeltacht, dove sono soltanto in irlandese; i media nazionali spesso usano la lingua irlandese. 

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Le zone dove si parla solo irlandese (le Gaeltacht) sono regioni ben definite più o meno vaste, situate per lo più sulla costa occidentale. I Nomadi Irlandesi o Viaggiatori (Travellers), chiamati anche calderai (tinkers) nel linguaggio popolare, sono un gruppo etnico di minoranza, collegato politicamente (ma non etnicamente) ai gruppi nomadi dell’Europa continentale come i Rom. In contrapposizione e contrasto alla conservazione dell’identità e tradizione nazionale-celtica si deve annotare, dalla metà degli anni novanta in poi, un crescente flusso di immigrati extracomunitari, insediatisi principalmente nella capitale Dublino e gradualmente in tutti i capoluoghi di contea fino anche ai centri minori. In aprile 2010, la popolazione stimata in Irlanda era di 4.470.700. La popolazione è aumentata significativamente negli ultimi anni, anche grazie all’immigrazione. 

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 Inoltre, nel 2007 il tasso di natalità in Irlanda era oltre il doppio del tasso di mortalità. Ciò è molto insolito fra i paesi dell’Europa occidentale. wwLo stato è laico e vi è totale libertà di culto. Secondo il censimento del 2016, il 78,31% della popolazione della Repubblica d’Irlanda è cattolica (vedi Chiesa cattolica in Irlanda). La seconda religione risulta essere quella anglicana, che fa capo alla Chiesa d’Irlanda, con un seguito del 2,65% della popolazione. Gli islamici sono l’1,33%. Seguono gli ortodossi con l’1,31%. Il 9,44% dichiara di non avere un credo religioso. Il 2,63% non dichiara la propria religione.[16] Nel 2006 i cattolici erano l’86,8%, seguiti dagli anglicani col 3% e dagli islamici con lo 0,8%. Il 4,4% dichiarava di non avere un credo religioso. La Costituzione dell’Irlanda stabilisce, all’articolo 8, che il gaelico irlandese, in quanto lingua nazionale, sia la prima lingua ufficiale, e come tale viene insegnata in tutte le scuole. Il 39% della popolazione la parla correttamente. L’inglese è riconosciuto come seconda lingua ufficiale, ma è effettivamente parlata da quasi tutta la popolazione. L’articolo 25 prevede, inoltre, che per i testi di legge approvati in una sola delle lingue ufficiali debba essere fatta una traduzione ufficiale nell’altra lingua. Fino al 1980 le leggi erano pubblicate sia in irlandese sia in inglese. I regolamenti non devono più essere tradotti in irlandese dal 1988. I segnali stradali sono generalmente bilingue, tranne che nelle regioni Gaeltacht dove sono esclusivamente in gaelico.

 

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Ci sono 63.276 polacchi residenti in Irlanda secondo il censimento del 2006. Altre lingue parlate in Irlanda includono lo Shelta, parlato dalla popolazione irlandese dei Traveller e un dialetto scozzese parlato da alcuni discendenti di coloni scozzesi nell’Ulster. La maggior parte degli studenti della scuola secondaria sceglie uno o due lingue straniere da imparare. Le lingue disponibili per il Junior Certificate e il Leaving Certificate comprendono francese, tedesco, italiano e spagnolo. Con il Leaving Certificate gli studenti possono anche studiare l’arabo, giapponese e russo. Alcune scuole offrono anche il greco antico, ebraico antico e latino.

 La maggior parte dei giornali sono solo in lingua inglese. 

 

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I regolamenti non devono più essere tradotti in irlandese dal 1988. I segnali stradali sono generalmente bilingue, tranne che nelle regioni Gaeltacht dove sono esclusivamente in gaelico. La lingua polacca è una delle lingue più parlate in Irlanda dopo l’inglese. L’emittente pubblica RTÉ trasmette il servizio TV e radio anche in irlandese. Gran parte delle pubblicazioni del governo sono disponibili in entrambe le lingue e i cittadini hanno il diritto di trattare con lo Stato in irlandese. L’Irlanda è una repubblica a base parlamentare dal 1949. Il Presidente della Repubblica (Uachtarán na hlÉireann), riconosciuto come capo dello stato, viene eletto dal popolo per 7 anni e può essere rieletto una sola volta, fino a un massimo di due mandati. La candidatura alla carica per essere valida deve ottenere l’appoggio di venti parlamentari o di quattro contee o dello stesso presidente uscente: queste condizioni hanno talvolta permesso il preventivo accordo di tutti i partiti su di un’unica candidatura, 

 

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fatto che ha permesso, secondo il dettato costituzionale, la nomina diretta senza il passaggio elettorale. In ogni caso, il ruolo del Presidente è puramente cerimoniale e di garanzia per il sistema politico nazionale. Il vero potere di governo è affidato invece al Primo ministro, il Taoiseach, che viene nominato dalla Camera e incaricato dal Presidente. Il Taoiseach è normalmente il leader del partito che si aggiudica più seggi nelle elezioni. Il governo (Án Rialtas) è costituzionalmente limitato a 15 membri. Il Parlamento bicamerale, detto Oireachtas, è formato dal Senato, Seanad Éireann, e dalla Camera dei Rappresentanti, Dáil Éireann. Il Senato è formato da 60 membri: 11 nominati dal Taoiseach, 3 eletti dalla Università di Dublino (Trinity College), 3 della Università Nazionale di Irlanda nazionali e 43 in base ai risultati delle elezioni. Il Dáil ha 166 membri, Teachtaí Dála o Deputati. 

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Non più di 2 membri del Senato possono essere scelti nel governo e il Taoiseach, il Tánaiste (vice primo ministro) e il Ministro delle finanze devono essere membri del Dail. L’attuale governo è formato dal Fine Gael del Taoiseach Leo Varadkar.  La principale opposizione nell’attuale Dáil è formata dal Fianna Fáil. Anche i partiti più piccoli, come il Sinn Féin, hanno una propria rappresentanza nel Dáil Éireann. Molto interessante è il sistema elettorale irlandese, il voto singolo trasferibile, ideato da Hare nel secolo scorso, che associa la scelta ordinale dei candidati a un’alta proporzionalità. Gli irlandesi apprezzano molto questo sistema elettorale: ne è la prova il fallimento di due referendum per modificarlo. Inoltre i critici del plurality inglese lo propongono spesso come alternativa più rispondente al sistema partitico del Regno Unito.

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Negli ultimi anni, una delle figure pubbliche irlandesi più note all’estero è stata Mary Robinson, presidente dal 1990 al 1997, e prima donna a rivestire tale carica. A fine mandato l’incarico è passato a un’altra donna, la presidente Mary McAleese. Quindi, fino al termine del mandato avvenuto nel 2011, l’Irlanda ha avuto un presidente donna ininterrottamente per 21 anni. Il 27 ottobre 2011 si sono svolte le elezioni presidenziali per eleggere il successore della presidente Mary McAleese. Il candidato laburista Michael D. Higgins ha riportato una vittoria schiacciante sugli avversari ottenendo il 56,8% dei voti. La bandiera nazionale è il tricolore irlandese, composto da tre bande verticali di uguali dimensioni, di colore verde, bianco e arancio. La bandiera fu adottata la prima volta nel 1848 durante la rivolta della Giovane Irlanda, invece non venne sventolata durante la Sollevazione di Pasqua del 1916. La bandiera fu adottata ufficialmente nel 1922 con lo Stato Libero d’Irlanda e nel 1937 ricevette valore costituzionale. 

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Nell’Irlanda del Nord la bandiera irlandese viene esposta dai gruppi nazionalisti che chiedono l’indipendenza dal Regno Unito e l’annessione alla Repubblica.

Il turismo rappresenta una ricchezza crescente che registra un numero sempre maggiore di presenze. Le principali mete tuttora sono Dublino e le zone costiere. Anche le città di Cork, Galway e Limerick hanno registrato negli ultimi decenni molti turisti. I canali navigabili sono anch’essi usati a scopo turistico. È assai difficile parlare di cultura della Repubblica d’Irlanda in senso stretto senza correlarsi alla cultura dell’isola: a differenza della regione britannica dell’Ulster, nella quale gli squilibri sociali, il settarismo e il conflitto violento e spesso armato hanno portato notevoli influenze culturali originali, lo Stato indipendente ha continuato a cercare le radici nella storia gaelica pre-normanna e nelle tradizioni della popolazione,

 

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il che ha portato dopo l’indipendenza a riscoprire la lingua gaelica e a proclamarla lingua nazionale. La cultura irlandese, infatti, vanta un’evoluzione che attraversa un arco di diversi secoli e parte sin dai tempi preistorici.

La situazione attuale si snoda agli estremi tra la tranquilla e folcloristica vita dei contadini e degli allevatori dell’ovest e delle midlands e lo stile di vita degli abitanti delle grandi e moderne città, così come tra i cattolici sparsi in tutta l’isola e i protestanti dell’Ulster, tra le piccole popolazioni che parlano la lingua irlandese nelle zone Gaeltacht e la maggioranza anglofona, tra la popolazione stabile e i cosiddetti Travellers, e tra gli immigranti in aumento e le popolazioni native.

L’isola d’Irlanda è famosa nel mondo, fra le tante cose, per il Libro di Kells, la birra Guinness, la particolare musica folk. In ambito letterario per scrittori del calibro di George Berkeley, James Joyce, George Bernard Shaw, Richard Brinsley Sheridan, Oliver Goldsmith, Oscar Wilde, Joseph Sheridan Le Fanu, W.B. Yeats, Samuel Beckett, Jonathan 

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Swift, Séamus Heaney, Herminie T. Kavanagh, Maria Edgeworth, John Banim, Gerald Griffin, Charles Kickham, William Carleton, George Moore, e molti altri. Shaw, Yeats, Beckett e Heaney sono stati insigniti del premio Nobel per la letteratura. Tra i più noti autori del romanzo gotico ricordiamo Bram Stoker, autore di Dracula (1897). In ambito musicale, figure importanti del XX secolo sono il gruppo The Chieftains e anche The Dubliners, Christy Moore, Pat Ingoldsby, Shane MacGowan, Sinéad O’Connor, Enya, i Clannad e lo show di danza Riverdance. Anche il rock deve molto ai musicisti irlandesi: 

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i Cranberries, gli U2, i Pogues, i Thin Lizzy, Rory Gallagher, i God Is an Astronaut e Bob Geldof, che provengono infatti dall’isola, senza dimenticare il gruppo dark underground dei Virgin Prunes. Sono da citare anche The Corrs, gruppo pop-rock; la boyband irlandese per eccellenza, i Boyzone, nata negli anni novanta, i Westlife, i The Script. Il frontman Dave King, del gruppo Celtic punk, Flogging Molly è irlandese. Damien Rice e Lisa Hannigan provengono entrambi dalla provincia del Leinster. Dall’Irlanda del Nord (Belfast) proviene invece il famoso gruppo degli Snow Patrol, oltre alla band punk degli Stiff Little Fingers e il celebre musicista e cantante Van Morrison. Altra figura importate é Niall Horan cantante e musicista irlandese della boyband One Direction.

 

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La cucina irlandese, basata soprattutto sull’utilizzo della carne, ha come elementi rilevanti della propria arte culinaria la patata e la birra.

Il colore sportivo nazionale dell’Irlanda è il verde, colore simbolo anche dei nazionalisti nel Nord e colore predominante delle praterie che dominano la gran parte dei paesaggi dell’isola. Lo sport è molto seguito in Irlanda, e spesso le rappresentative nazionali riuniscono giocatori di tutta l’isola d’Irlanda, non solo della Repubblica d’Irlanda, nonostante le rivalità storiche ancora in parte presenti tra le due parti dell’isola. Questa prerogativa non crea particolari problemi nel Regno Unito dato che esistono compagini anche in terra britannica delle cosiddette home nations (Scozia, Galles ed Inghilterra) o più semplicemente selezioni britanniche. 

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Per gli Accordi di Belfast un cittadino nordirlandese può scegliere se inserire sul proprio passaporto irish o british scegliendo direttamente anche quale eventuale selezione olimpica o sportiva andare a servire.

Il calcio è lo sport più praticato nel paese, anche se non necessariamente il più seguito. È uno dei pochi sport in cui esistono federazioni divise fra Eire ed Irlanda del Nord e, di conseguenza, due nazionali coincidenti con le due nazioni. Questo è dovuto più a dissapori dei dirigenti nell’originaria organizzazione IFA di Belfast con dissidenti che si insediarono a Dublino che non a motivi derivati dalla scissione dell’isola in due entità politiche differenti. Originariamente infatti la nazionale irlandese era unita, salvo poi esservene due che chiamavano giocatori da tutta l’isola indistintamente. 

 Fu la UEFA a porre un freno a questa situazione identificando, viste le sedi delle due federazioni,

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l’una e l’altra Irlanda con le due entità politiche. La nazionale di calcio dell’Irlanda ha avuto un periodo piuttosto piatto dalla creazione fino agli anni 1980, non riuscendo mai ad avere un ruolo di importanza nel calcio internazionale. La situazione è cambiata alla fine degli anni ottanta, quando la rappresentativa è riuscita a qualificarsi a tre fasi finali dei Mondiali e a tre degli Europei. A dispetto della buona crescita della nazionale, il campionato irlandese è a livelli decisamente bassi: le tifoserie sono dedicate ma poche, gli stadi piccoli e la qualità delle formazioni relativamente scadente paragonate allo standard europeo. L’attenzione della maggioranza del pubblico è rivolta soprattutto al campionato inglese, a detrimento di quello irlandese.

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Discorso a parte merita il Celtic, squadra scozzese, seguita e sostenuta in Eire e dalla comunità repubblicana nordirlandese in quanto portatrice dei valori e dei simboli celtici, e sostenuta da molto tempo anche dalla minoranza cattolica di Glasgow. L’Irlanda non ha in bacheca alcuna coppa internazionale, né a livello di nazionale, né di club. Tra i più importanti giocatori irlandesi ricordiamo Roy Keane, inserito nella lista FIFA 100.

Gli sport gaelici sono una prerogativa esclusivamente irlandese. Questi includono il calcio gaelico, l’hurling e il Camogie. Sono gli sport più seguiti nell’isola intera e vengono gestiti dalla Gaelic Athletic Association (GAA), che ha sede a Dublino in Croke Park.  Tra i vari sport organizzati dalla GAA, il calcio gaelico e l’hurling assumono particolare rilevanza in estate durante le competizioni All-Ireland, 

 

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veri e propri tornei tra le selezioni delle contee che culminano ad agosto-settembre con la finale a Dublino, nello stadio di Croke Park.

Il rugby è forse lo sport di origine britannica nazionale più popolare in Irlanda, e anche in questo caso la nazionale di rugby irlandese comprende giocatori di tutta l’isola. È una delle nazionali di più alto livello nel mondo e partecipa al Sei Nazioni. Un’unica nazionale rappresentativa di tutta l’isola ha richiesto un inno apposito, lo Ireland’s Call, che solo in occasione di incontri disputati nel territorio dell’Eire è preceduto dall’inno della Repubblica irlandese.

 

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Anche molti dei club di rugby irlandesi giocano ad alti livelli, come il Munster Rugby, campione europeo nel 2005 e nel 2008, il Leinster Rugby, campione europeo nel 2009, 2011 e 2012, e il Connacht. La squadra dell’Ulster Rugby, che rappresenta non solo le sei contee dell’Irlanda del Nord ma anche le tre contee della provincia dell’Ulster facenti parte della Repubblica, è stata anch’essa campione d’Europa nel 1999. Si può notare come le squadre ricalchino la storica divisione in province dell’isola. La nascita del baseball in Irlanda avvenne intorno ai primi anni novanta, quando è stato organizzato per la prima volta un campionato amatoriale tra Dublino e Greystones nei campi da rugby e calcio. Da allora lo sport si è sviluppato molto rapidamente fino ad istituire nel 1997 una lega organizzata,

 

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(e affiliata alla IBAF, International Baseball Federation), la Irish Baseball League (IBL) che comprende sei squadre, più altre categorie inferiori. La IBL comprende club sia della Repubblica d’Irlanda sia dell’Irlanda del Nord. La nazionale partecipa regolarmente alle fasi di qualificazione dei campionati europei e mondiali, ottenendo, in quelli europei, l’accesso alle fasi successive. L’hockey su ghiaccio è più popolare nell’Irlanda del Nord, con una squadra professionista, i Belfast Giants che giocano nella Elite Ice Hockey League. L’Irish Ice Hockey League comprende una serie di squadre amatoriali sia della Repubblica d’Irlanda che dell’Irlanda del Nord.

Il primo campione olimpico irlandese fu Pat O’Callaghan, nel lancio del martello, ai Giochi olimpici di Amsterdam 1928.

 

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