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Precinema

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Artwork: Maiorelli Serena Neretti Martina Sandri Bianca Condei Arianna

  • Joined Oct 2016
  • Published Books 10

Indice:

 

  • Che cos’è il precinema?                                                                 Pagina 3
  • I principali strumenti del precinema                                           Pagina 5
  • Taumatropio                                                                                   Pagina 7
  • Fenachistoscopio                                                                            Pagina 9
  • Camera oscura                                                                               Pagina 11
  • Lanterna magica                                                                            Pagina 13
  • Stereoscopio                                                                                   Pagina 15
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  • Zootropio                                                                                      Pagina 17
  • Cineografo                                                                                    Pagina 19
  • Prassinoscopio                                                                             Pagina 23
  • Kaiserpanorama                                                                           Pagina 25
  • Dopo la fotografia                                                                        Pagina 28
  • Dopo la pellicola e il fucile fotografico                                      Pagina 29
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 IL PRECINEMA:

– Che cos’è il precinema?

Con il termine precinema,

si intendono tutti quegli esperimenti

e intrattenimenti legati alla

proiezione di immagini…

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…Ed al movimento illusorio

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I PRINCIPALI STRUMENTI

 

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DEL PRECINEMA:

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TAUMATROPIO

Il gioco consiste in un dischetto che viene fatto ruotare velocemente tramite due fili appesi all’estremità.

Sulle due facce sono raffigurati disegni che si completano a vicenda, e facendo ruotare il disco velocemente, grazie alla sulla retina , si ha l’impressione di guardare un’unica immagine combinata.

 

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FENACHISTOSCOPIO

Il dispositivo è costituito da due dischi, uno dei quali è munito di finestre radiali equidistanti attraverso le quali l’osservatore può guardare il secondo disco che contiene una sequenza di immagini.

Quando i due dischi ruotano alla velocità corretta l’osservatore può ammirare un’animazione.

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CAMERA OSCURA

La camera oscura, è composta da una scatola oscurata con un foro stenopeico sul fronte e un piano di proiezione dell’immagine sul retro.

La camera oscura può essere composta quindi da una semplice scatola chiusa, avente un piccolo foro stenopeico su una faccia che lascia entrare la luce. Questa luce proietta sulla faccia opposta all’interno della scatola l’ immagine capovolta che si trova di fronte al foro.

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LANTERNA MAGICA

La lanterna magica è una forma di proiezione di immagini dipinte su vetro, su una parete o su uno schermo predisposto in una stanza buia tramite una scatola chiusa contenente una candela, la cui luce è filtrata da un foro sul quale è applicata una lente.

Il procedimento è del tutto analogo nella sostanza a quello dei moderni proiettori di diapositive.

Parlando di lanterna magica, si parla del dispositivo del precinema più vicino allo spettacolo cinematografico vero e proprio.

La lanterna magica era costruita in esemplari di vario tipo, spesso di notevole complessità.

Due o tre obiettivi, se ben maneggiati, permettivano di passare da una visione all’altra:

  • Il passaggio NON era brusco, e veniva impreziosito da dissolvenze uguali a quelle che si usano al cinema.

 

 

N.b. Dissolvenza: Un’immagine sparisce lentamente, sostituita in sovrimpressione da quella successiva.
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STEREOSCOPIO

Lo stereoscopio, è un dispositivo a forma di “mascherina” o “binocolino” dotato di lenti, per la visione di immagini stereoscopiche.

E’ il primo strumento stereoscopico inventato dall’uomo per riprodurre il rilievo, la tridimensionalità del mondo che ci circonda, così come viene visto dagli occhi umani.

Esso dona illusione di profondità attraverso la ripresa di immagini stereoscopiche parallele.

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ZOOTROPIO

E’ una serie di disegni riprodotta su una striscia di carta che viene posta all’interno di un cilindro dotato di feritoie a intervalli regolari (una per ogni immagine) atte a visionare le immagini stesse. Grazie al principio della persistenza retinica, la rapida successione di immagini conferisce l’illusione di movimento.

Esso permette una visione collettiva delle stesse immagini in movimento, tuttavia le immagini visualizzate attraverso le feritoie, appaiono deformate, più sottili rispetto alla realtà.

 

N.b.-> Feritoia: Generalmente le feritoie sono caratterizzate da una stretta fessura, verticale, orizzontale o a forma di croce, che progressivamente si allarga verso l’interno allo scopo di permettere sufficiente spazio di manovra al tiratore che la utilizza.
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CINEOGRAFO (FLIP BOOK)

Un altro esperimento andato a buon fine fu il cineografo (oggi conosciuto anche con il termine inglese flip book), commercializzato già nel 1868. Il cineografo era una sorta di libro tascabile i cui fogli si facevano scorrere velocemente tra le dita. La sovrapposizione delle immagini dava l’illusione del movimento. Si trattava di brevissime storie con una vera (sia pur modesta) sceneggiatura e questo era il passo avanti in direzione del cinema: una storia appositamente pensata per essere raccontata attraverso immagini in movimento.

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PRASSINOSCOPIO (TEATRO OTTICO)

Nel 1876 Èmile Reynaud apportò una modifica allo zootropio. Inserì al centro del marchingegno un prisma di specchi su cui si riflettevano le immagini. Come per lo zootropio le immagini erano intervallate a spazi vuoti che l’occhio umano non coglie, migliorando molto la qualità delle immagini. Inoltre aveva capito che se avesse proiettato le immagini del prisma su uno specchio e poi su uno schermo avrebbe potuto avere dimensioni uguali a quelle reali. Inventò poi il teatro ottico, il precursore diretto del cartone animato. Le immagini fotografiche, stampate su vetrini, erano legate in una striscia con sottili pezzi di carta, con una primitiva perforazione per favorire lo scorrimento, la prima conosciuta della storia.

Le proiezioni avvennero al Musée Grevin di Parigi fin dal 1892, per la durata di circa un minuto, con i personaggi che si muovevano a scatti. Di questi cortometraggi ce ne è pervenuto integro solo uno, l’Autour d’une cabine: una ragazza che va al mare, scivola e viene aiutata da un gentiluomo; egli però poco dopo la sbircia quando essa si trova nella cabina per mettersi il costume da bagno e in quella posizione viene scoperto dal ragazzo della donna, che gli dà una lezione; infine la coppia si immerge in mare nuotando e poi baciandosi, mentre arriva una barca che srotola la vela ed annuncia la fine dello spettacolo.

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KAISERPANORAMA

Il Kaiserpanorama è la versione pubblica dello stereoscopio, destinata alla fruizione collettiva: attorno a questo dispositivo potevano sedere anche oltre venti persone. Il Kaiserpanorama era infatti una sorta di peepshow collettivo dove più persone potevano godere di una visione comune delle stesse immagini. All’interno le immagini venivano ruotate grazie ad un apposito meccanismo, cosicché tutti potevano, a turno, visualizzare i medesimi soggetti rappresentati in forma stereoscopica.

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Dopo la fotografia

Nièpce sperimentò per primo nel 1826 l’impressione con la luce di immagini su una lastra di gelatina, che brevetterà con il nome di fotografia. Le prime lastre erano poco sensibili e richiedevano un’esposizione fino a 14 ore, con un risultato molto rozzo e sgranato. Il governo francese intuì l’importanza della scoperta ed acquistò il brevetto di Niépce nel 1827, liberandone i diritti in modo che chiunque potesse cimentarsi nella nuova scoperta e provare a migliorarla. La diffusione e i progressi furono veloci, tanto che presto, grazie a nuovi tipi di emulsioni sensibili, si giunse a un tempo di esposizione pari a 1/25 di secondo. In un primo momento furono frequenti gli usi della fotografia legati al mondo dell’immaginazione, se non per vere e proprie truffe, come quelle degli spiritisti che vendevano foto di “defunti” ottenute in realtà con la sovrimpressione. Questa commistione di reale e immaginario, già presente negli spettacoli di lanterna magica, venne ereditata anche dal primo cinema.

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La pellicola e il fucile fotografico

L’invenzione della fotografia apriva il campo a una possibilità del tutto nuova. Se era possibile riprodurre su una lastra fotografica la realtà, si poteva pensare a strumenti in grado di scattare una serie di foto così vicine nel tempo da registrare il movimento. Si poteva utilizzare poi la pellicola così ottenuta al posto delle strisce di carta per proiettare quanto ripreso in precedenza.

Quest’idea ispirò Étienne-Jules Marey che sfruttando il meccanismo utilizzato a quel tempo dai fucili più moderni riusciva a scattare 12 foto al secondo (infatti in inglese il verbo scattare è ancora lo stesso di sparare). La sua Onda (1888) è il più antico documento di fotografia in movimento pervenutoci. Ma il vero problema di Marey come di tutti gli altri pionieri del cinema non consisteva tanto nel riuscire a scattare foto in rapida sequenza, quanto nel trovare il meccanismo per proiettare il movimento (κίνημα – kìnema in greco, da cui più tardi cinematografo, l’apparecchio in grado di riprodurre il movimento) così ottenuto.

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Fonti:

Sitografia:

Wikipedia:
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Taumatropio
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Fenachistoscopio
-https://it.wikipedia.org/wiki/Camera_oscura
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Lanterna_magica
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Stereoscopio
-https://it.wikipedia.org/wiki/Zootropio
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Cineografo
-https://it.wikipedia.org/wiki/Prassinoscopio
-https://it.wikipedia.org/wiki/Kaiserpanorama
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#Dopo_la_fotografia
-https://it.wikipedia.org/wiki/Precinema#La_pellicola_e_il_fucile_fotografico

Bibliografia:

Books:

CINEMA di Luigi Paini
Casa editrice: ZANICHELLI, Bologna 2000
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