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TESINA ESAME BEATRICE RISPOLI

  • Joined Mar 2021
  • Published Books 5

STORIA:LA RIVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA

Lo scienziato britannico John Desmond Brenal, alla fine degli anni Trenta introdusse l’espressione «rivoluzione tecnica e scientifica» nel suo libro The Social Function of Science per descrivere il nuovo ruolo che la scienza e la tecnologia stavano venendo ad assumere. Nel 1973, Daniel Bell sfidò l’approccio di Brenal con il suo testo “L’avvento della società post-industriale”, considerando la società come tendente a un’economia dei servizi, piuttosto che al successo del socialismo reale applicato nel blocco sovietico. L’approccio di Bell sembra a sua volta essere pieno di incongruenze. Il modello di Colin Clark (usato da Bell) non è applicabile alla New economy attuale perché il “terzo settore” risulta essere la rimanenza dei primi due. In alcune formulazioni si è usciti addirittura dalla tripartizione industriale (agricoltura, industria, servizi) e si è parlato per estensione di settore quaternario, quinario, ecc. Alla fine degli anni Ottanta, meno dell’1% dell’informazione mondiale tecnologicamente archiviata, era in un formato digitale, mentre lo era in una percentuale del 94% nel 2007. L’anno 2002 è considerato il momento in cui l’umanità fu capace di immagazzinare una maggiore quantità di informazione in una forma digitale, piuttosto che analogica . Una grandezza è analogica quando essa può assumere tra un valore e un altro tutti i valori intermedi, almeno per certi intervalli, mentre una grandezza digitale assume solo valori discreti, in cui la differenza minima tra un valore e l’altro non è mai inferiore a una determinata quantità. I primissimi computer moderni digitali furono lo Z1, realizzato nel 1936 da Konrad Zuse in Germania, e l’ENIAC, realizzato dagli statunitensi John Mauchly e J. Presper Eckert, aiutati da John von Neumann. Tra calcolatori moderni successivi, si citano l’EDVAC e l’UNIVAC.

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Innovazione tecnologica e mondo del lavoro: minaccia o opportunità?

 

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GEOGRAFIA: LA FINLANDIA,IL PAESE TECNOLOGICAMENTE PIU’ SVILUPPATO DEL MONDO

La Finlandia è uno Stato dell’Europa settentrionale, facente parte della regione nota come Fennoscandia e della penisola scandinava. Confina con la Svezia a ovest, la Norvegia a nord e la Russia a est. Si affaccia a sud sul golfo di Finlandia, sulla cui sponda meridionale si trova l’Estonia. È uno Stato facente parte dell’Unione europea .In Finlandia vivono 5,5 milioni di persone, per la maggior parte concentrate nelle regioni meridionali. Politicamente, è una repubblica parlamentare con un governo centrale con sede nella capitale Helsinki, i governi locali in 336 comuni e una regione autonoma, le isole Åland. La Finlandia fece parte del Regno di Svezia dal XII secolo al 1809, quando divenne un granducato autonomo all’interno dell’Impero russo fino alla rivoluzione del 1917. Il 6 dicembre di quell’anno la Finlandia ottenne l’indipendenza, seguita da una guerra civile terminata con la sconfitta dei “Rossi” filo-bolscevichi da parte dei filo-conservatori “Bianchi” sostenuti dall’Impero tedesco. Dopo un breve tentativo di stabilire una monarchia nello Stato, la Finlandia divenne una repubblica. Il territorio dell’odierna Finlandia fu abitato da gruppi di Lapponi e successivamente invaso dai Finni, un’etnia appartenente ai popoli ugrofinnici, che occuparono la Carelia a ondate migratorie successive tra il 100 e il 900 d.C. I Lapponi furono così relegati a settentrione del circolo polare artico. La Finlandia è senz’altro famosa principalmente per quanto riguarda le telecomunicazioni e l’IT. Infatti tutto si fa con il computer. Per via elettronica si possono prenotare biglietti per spettacoli o tavoli al ristorante, pagare bollette, e persino comunicare i propri dati al Comune in caso di cambio di indirizzo. Tutto ciò rende le pratiche quotidiane semplici e snelle, senza bisogno di doversi recare negli uffici facendo code interminabili. Ovviamente anche il servizio di banca on-line è diffusissimo e molto economico e nelle maggiori città non si usa il biglietto cartaceo neppure nei mezzi pubblici: basta avvicinare una tessera con microchip ai lettori elettronici, posti all’ingresso del bus, dei tram o della metro

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