Tutto iniziò 5 anni fa …
Non ricordo bene come cominciò la mia storia, ma non scorderò mai il caldo afoso di quella giornata estiva. Aprii gli occhi per la prima volta e mi vidi rotolare giù da una collina e atterrare sull’asfalto rovente. Non ebbi il tempo di osservare nulla, che qualcuno mi prese da terra e mi portò con sé. Da lì in poi la mia non si poté più chiamare vita, bensì prigionia, tra le grinfie di una bambina viziata dalla voce stridula…

“Sono tornata! Ho comprato un vestitino nuovo, Skyler, volpuccia mia, dove sei?” Esco da sotto il tavolo, sempre più convinta che non sopravviverò alle sue torture, ancora per molto.

Ad un certo punto, vedo un merlo, appoggiato al davanzale dell’unica finestra della stanza.Con un balzo, raggiungo la scrivania sotto la finestrella; faccio per acchiapparlo, ma esso esclama “ Fermo, ti prego… risparmiami! ” rispondo “ non ti mangerò, a patto che tu mi aiuterai ad uscire da qui.”
“ Ti aiuterò a scappare! Seguimi!”

Lo seguo fino all’entrata, mi infilo sotto le gambe della mia padrona e sono finalmente LIBERA.


Davanti ai miei occhi vedo uno spettacolo fantastico: enormi palazzi di cemento, auto che corrono all’impazzata, uomini giganti che mi pestano la coda. Seguo, a stento, il merlo, facendo zig-zag tra le gambe delle persone. Mi rendo conto, solo adesso, che ho sempre vissuto a Milano, una città non adatta, per una volpe come me.
Si è fatta sera e comincio ad essere stanca. “ Merlo, fermiamoci qui per la notte.”
“No, dobbiamo scappare il più lontano possibile dalla tua padrona”
“Ma sono stanca!”
“Va bene, fermiamoci qui. Sai, essendo un merlo, conosco tutto del cielo, del vento, delle nuvole…”
“Oh, le nuvole! Ne ho sentito parlare, dicono che sono di zucchero filato…”
“No, sono tutte frottole! Se vuoi, quando usciremo da questa città, piena di smog, ti porterò a vederle!”
“Oh, grazie!” A questo punto, mi addormento.

Mi sveglio verso l’ora di pranzo e la fame comincia a farsi sentire. Sento nell’aria un profumino delizioso di ciambelle, proveniente dal bagagliaio di una macchina parcheggiata. Senza indugio, ci salto dentro e le cerco. Sono intenta a mangiare quelle delizie quando, dietro di me, sento il bagagliaio chiudersi.
“Teresa ho caricato tutte le valigie, siamo pronti a partire.”
“Ok, Paolo caro. Abbiamo dimenticato qualcosa?”
“Mamma ho scordato l’orsacchiotto!”
“Tranquilla Carlotta l’ho preso io.”
“Secondo i miei calcoli per arrivare ad Assisi ci staremo… 7 h, 45 min e 26 sec.”
“Ok, Giacomo. Basta con questi calcoli! Andiamo.”
A questo punto sento il rumore del motore. La terra sotto i miei piedi comincia a tremare e… Si parte! Vedo il merlo picchiare sul vetro del bagagliaio.
“Hey Skyler! Ho sentito che questa famiglia si sta dirigendo ad Assisi, un paesino immerso nel verde, dove potrai realizzare il tuo sogno: vedere le nuvole!!”
“E tu cosa farai?”
“Ti seguirò dall’alto, ci vediamo là.”

Dopo 7 h, 45 min e 26 sec, sento spegnersi il motore. Qualcuno viene ad aprire il bagagliaio. Un uomo robusto sposta una valigia, sopra la mia testa. Appena mi vede esclama: “Oh! Guarda Teresa, una volpe! Perché non la prendiamo con noi?”
“Non so Paolo, è una grande responsabilità.”
“Dai mamma! Io e Giacomo ce ne prenderemo cura!”
“Va bene Carlotta, portiamola a casa.” A questo punto, vedo il merlo arrivare.
“Hai sentito?! Vogliono prenderti con loro” Una bambina mi prende in braccio e mi porta all’interno di uno chalet di legno.
È già notte e il cielo è pieno di stelle; non c’è nessuna nuvola ad oscurare la vista. Mi sa che dovrò aspettare domani, per vederle. Mi addormento accanto al camino. Appena sveglia noto la luce che invade la stanza. Esco subito fuori e vedo un cielo bellissimo, azzurro, macchiato da nuvole bianche e candide. Una grande gioia mi prese, alla vista di quelle affascinanti macchie. Rimango per molte ore sul prato ad osservarle e, per la prima volta, mi sento LIBERA…

Published: Jul 17, 2016
Latest Revision: Jul 17, 2016
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