Un cuoco è una persona addetta alla preparazione e cottura dei cibi. Nell’ambito della ristorazione indica un esperto del settore alimentare che lavora nelle cucine di pubblici esercizi (ristoranti, tavole calde e fredde), navi alberghi o altre aziende di banqueting, o ristorazione collettiva organizzata (mense di aziende, scuole e ospedali) organizzando gli ambienti e cucinando le pietanze da servire alla clientela.[1]
Si tratta di un mestiere dalla gavetta lunga, con turni di lavoro molto lunghi e orari spesso estenuanti.
La qualifica sindacale di cuoco (o aiuto cuoco[1]) si ottiene, in Italia, attraverso corsi specifici o alla fine di un percorso scolastico specifico per questo tipo di formazione professionale, di solito scuola alberghiera.
Il termine cuoco, identificando la professione, si distingue in genere dal termine chef per il fatto che quest’ultimo si riferisce invece al capocuoco di ristoranti famosi o grandi alberghi. Questo mestiere è entrato in auge per l’opera dei capicuoco impegnati alle corti dei sovrani europei a partire dal settecento, ed è maggiormente stimato in quanto collegato alla figura dell’artista.
Antonino Cannavacciuolo nasce il 16 aprile 1975 a Vico Equense, in provincia di Napoli. Inizia a lavorare nel 1992 a Sorrento, all’Hotel Ristorante “Vesuvio”, e due anni più tardi si trasferisce al Ristorante “San Vincenzo”, sempre nella stessa città. Nel 1995 Antonino si sposta al Nord, in provincia di Novara: dapprima entra nella cucina dell’Hotel Ristorante “San Rocco” della cittadina di Orta San Giulio, poi si sposta di qualche chilometro lavorando presso l’Hotel Ristorante “Approdo” di Pettenasco. Nel 1998 torna al Sud, venendo scelto dal Grand Hotel “Quisisana” di Capri
A partire dal 1999 Antonino Cannavacciuolo, dopo aver prestato brevemente servizio presso l’Hotel Ristorante “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate, nel Napoletano, diventa chef titolare e gestore (insieme con Cinzia Primatesta, sua moglie), del Ristorante Hotel “Villa Crespi” a Orta San Giulio, situato in un palazzo moresco risalente alla fine dell’Ottocento: esso comprende un ristorante con cinquanta posti associato a “Le Soste” e “Les Grandes Tables du Monde”, e un hotel di lusso a quattro stelle, quattordici camere tra Suite e DeLuxe che compongono uno Small Luxury Hotel.
In seguito, non mancano comunque esperienze all’estero: nella primavera del 2000, per esempio, Antonino lavora a Illerhausen, in Francia, presso l'”Auberge de l’Ile”, che può vantare tre stelle Michelin, mentre nell’autunno dello stesso anno ha l’opportunità di osservare da vicino la cucina del Ristorante “Buerehiesel” di Strasburgo, sempre Oltralpe, a sua volta titolare di tre stelle sulla celebre guida.
AncheAntonino Cannavacciuolo, comunque, viene onorato da riconoscimenti: nel 2003 ottiene una stella Michelin, ma anche le tre forchette che rappresentano il punteggio massimo concesso dalla guida del Gambero Rosso: appare, inoltre, come chef in occasione della “Cena delle 3 forchette” che viene ripresa dalle più importanti televisioni italiane.
Per il canale televisivo Gambero Rosso, che fa parte della piattaforma Sky, nel 2004 viene nominato chef esecutore della scuola di cucina della “Città del Gusto”, situata a Roma; le sue apparizioni sul piccolo schermo proseguono nel 2005, quando appare in “Gusto”, la rubrica culinaria del Tg5.
io ho una grande passione per la cucina e vorrei diventare famoso come
Antonino Cannavacciuolo
Published: Dec 12, 2019
Latest Revision: Dec 12, 2019
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