Docente Sandra Guidolin
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L’evoluzione dell’uomo

by

Artwork: Sandra Guidolin

  • Joined Mar 2020
  • Published Books 1

La scimmia antropomorfa

 

Risultato immagini per scimmia antropomorf

Circa 4-5 milioni di anni fa nelle foreste africane vivevano le scimmie antropomorfe. Queste passavano tutto il loro tempo sugli alberi anche per difendersi dai predatori e si spostavano da un ramo all’altro per raccogliere i frutti spontanei di cui si nutrivano. Si cibavano anche di radici, foglie, erbe e piccoli insetti.

Queste scimmie sono ritenute nostre antenate perché alcune di loro iniziarono a spostarsi sulla terra a causa di un repentino cambiamento climatico. Il clima, infatti, divenne più caldo e secco, le foreste si diradarono e si formò un nuovo ambiente: la savana.

La savana era caratterizzata da una distesa di erba alta con pochi alberi sparsi qua e là.

Per raggiungere gli alberi e trovare il cibo, le scimmie antropomorfe dovettero scendere dagli alberi e attraversare spazi molto estesi. La posizione eretta risultava comoda per gli spostamenti  perché permetteva loro di avvistare da lontano i grandi predatori, che si nascondevano tra l’erba alta, e potevano in tal modo difendersi meglio dai loro attacchi.

 

 

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Scheda interattiva: “Le scimmie antropomorfe”.

 

Clicca sul seguente link per svolgere l’attività!

 

https://www.liveworksheets.com/worksheets/it/Storia/L’evoluzione_dell’uomo/Le_scimmie_antropomorfe_io43222pp

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L’Australopiteco

 

Risultato immagini per scimmia antropomorf

L’Australopiteco è un ominide che prende il nome dalla zona in cui circa 3-4 milioni di anni fa fu ritrovato il suo scheletro fossile. Il suo ritrovamento avvenne appunto in Africa australe, cioè nell’Africa del sud.

Dalle impronte situate sul terreno, gli antropologi hanno potuto capire che l’Australopiteco iniziò a camminare su due piedi, cominciando il processo di evoluzione che lo allontanerà dalla scimmia, anche se il suo aspetto è ancora piuttosto scimmiesco.

Un’importantissima scoperta, avvenuta nel 1974, ha permesso agli storici di ricostruire uno scheletro quasi completo di Australopiteco femmina, divenuta famosa con il nome di Lucy.

Grazie a lei sappiamo che aspetto avessero gli Australopitechi: erano alti poco più di un metro e con il corpo ricoperto di peli, avevano l’arcata sopraccigliare sporgente e la fronte bassa, la mandibola pronunciata e la dentatura molto sviluppata, anche perché si nutrivano prevalentemente di radici, bacche e frutti selvatici, cibi che richiedevano una lunga masticazione.

Lucy viveva in gruppo, e le sue preoccupazioni principali erano quelle di trovare un riparo ed il cibo.
Non usando più le mani per camminare, l’Australopiteco iniziò ad usarle con uno scopo difensivo e cioè per tirare rami e sassi in caso di pericolo o per schiacciare i gusci dei frutti con le pietre.

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Scheda interattiva sull’Australopiteco:

Clicca sul link per accedere all’attività!

 

https://www.liveworksheets.com/worksheets/it/Storia/L’evoluzione_dell’uomo/L’Australopiteco_gd43722af

 

Scheda interattiva “Dalla scimmia all’Australopiteco”:

Clicca sul link per accedere all’attività!

 

https://www.liveworksheets.com/worksheets/it/Storia/L’evoluzione_dell’uomo/Dalla_scimmia_all’Australopiteco_aq46131dy

 

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L’Homo Habilis

           L'elicottero erano attrezzi utili per la vita quotidiana dell'homo habilis

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L’Homo Habilis visse circa due milioni e mezzo di anni fa in Africa. Rispetto all’Australopiteco, l’Homo Habilis presentava già segni di un’evoluzione sia fisica che mentale, era infatti più alto e aveva un cervello più grande rispetto al suo predecessore.
Avendo un cervello più sviluppato l’Homo Habilis riusciva ad usare i materiali messi a sua disposizione dalla natura per creare gli strumenti che l’avrebbe aiutato nella vita quotidiana. Egli, infatti, iniziò a lavorare la pietra scheggiandola da un solo lato per creare il chopper.

La pietra che meglio si prestava a questa lavorazione era la selce.  Il nome Homo Habilis deriva proprio da questo, dalle sue nuove abilità manuali.

Caratteristiche fisiche dell’Homo Habilis.
L’Homo Habilis camminava ormai con sicurezza su due gambe. Era alto circa 150 cm e il suo peso si aggirava sui 40-50 kg.

Come viveva l’Homo Habilis?
L’Homo Habilis viveva nelle grotte e nelle caverne, in cui cercava riparo durante la notte.

L’Homo Habilis era un nomade, si spostava alla ricerca di cibo o per fuggire in caso di pericolo.
Viveva in piccoli gruppi in cui ogni componente aveva un compito preciso, i piccoli si dedicavano alla raccolta delle bacche, altri utilizzavano i bastoni per sradicare le radici commestibili e gli adulti andavano alla ricerca di carne di animali già morti, che poi spolpavano con i primi chopper rudimentali.

L’Homo Habilis comunicava con i suoi simili attraverso gesti e versi, non si trattava ancora di un vero e proprio linguaggio, ma solo di semplici suoni gutturali che gli servivano per interagire con i suoi simili.
L’Homo Habilis visse nell’era del Paleolitico, in un’epoca in cui la terra era ricoperta da grandi foreste e praterie e da numerosi, immensi ghiacciai.

 

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L’Homo Erectus

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Homo Erectus è una specie estinta appartenente al genere Homo, sviluppatasi circa 1,5 milioni di anni fa in Africa. L’Homo Erectus è un discendente dell’Homo Habilis ed è un progenitore dell’Homo Sapiens, la specie a cui apparteniamo noi.  Questa specie si è sviluppata in Africa e ha abitato due continenti: l’Africa e l’Asia.

Homo Erectus fu la prima specie del genere Homo a produrre e utilizzare il fuoco nel corso della sua vita quotidiana. Gli archeologi hanno scoperto che Homo Erectus utilizzava il fuoco poiché hanno rinvenuto resti di carbone vegetale all’interno degli insediamenti, insieme a segni di bruciature su ossa, vasi e altri oggetti di uso quotidiano. L’insieme di queste evidenze ci porta a sostenere con forza la tesi secondo cui fu l’Homo Erectus a scoprire l’utilizzo del fuoco.
L’Homo Erectus viveva in piccoli gruppi, all’interno dei quali ogni individuo aveva dei compiti precisi. In questo modo si svilupparono delle comunità in cui gli individui si aiutavano a vicenda e si davano manforte. La vita di gruppo permise a quest’ominide di sviluppare la prima forma di linguaggio: si trattava di suoni molto semplici e rudimentali, ma utili per comunicare in situazioni di pericolo.

Questa specie era nomade: dopo aver esaurito le risorse presenti in una certa zona, si spostava in un’altra. Dunque, i gruppi di Homo Erectus non avevano case fisse, come noi; utilizzavano come rifugio grotte e ambienti riparati, oltre a costruire rudimentali capanne con legno, paglia e pelli.
L’Homo Erectus, grazie alla scoperta del fuoco, cominciò a cacciare gli animali per mangiarne la carne, dopo averla cotta. Quindi, alla dieta composta da erbe, frutti, bacche e semi si aggiunsero carne e pesce.
L’Homo Erectus, proprio come l’Homo Habilis, era in grado di creare e utilizzare strumenti rudimentali: chopper, lance, pietre e coltelli, manufatti in osso. Grazie ad essi si aiutava nella vita di tutti i giorni.

Ma fece qualcosa in più: imparò a lavorare la pietra rendendola tagliente da entrambi i lati, in questo modo iniziò a costruire le amigdale, e con questi strumenti costruì altri strumenti più elaborati come asce, lance e coltelli.

 

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COME IL FUOCO CAMBIÒ LA VITA DELL’UOMO.
Si può dire che il fuoco cambiò la vita dei primi uomini, vediamo come:

DIETA
Grazie al fuoco gli uomini cominciarono a cuocere il cibo: questo permise di mangiare carne e pesce cotti, neutralizzando i batteri e le tossine. In questo modo, la dieta dell’Homo Erectus divenne più variegata e salutare.
ILLUMINAZIONE
Il fuoco è una fonte di luce: grazie ad esso l’Homo Erectus non era più costretto ad interrompere le sue attività col buio. Inoltre, il fuoco teneva alla larga i predatori.
RISCALDAMENTO
Il fuoco, oltre ad essere fonte di luce, è anche una fonte di calore. I focolai domestici permisero ai primi uomini di riscaldarsi.

PROTEZIONE

Il fuoco permise all’Homo Erectus di difendersi dalle belve feroci perchè queste ne erano spaventate. Inoltre il fuoco venne usato anche durante le battute di caccia per spaventare i grandi animali e farli scivolare lungo dirupi scoscesi. In tal modo era più facile ucciderli senza mettere a rischio la propria vita.

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Video sull’Homo Erectus

 

Per completare una scheda interattiva sull’Homo Erectus cliccare sul seguente link:

https://www.liveworksheets.com/uy70077cl

 

Cliccare sul link per vedere il video!

https://www.raiplay.it/video/2019/03/Homo-Sapiens-Il-racconta-storie-23032019-f7f51a27-fa5c-42bc-a452-aac8f5a2f9b9.html

 

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La scoperta del fuoco.

 

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L’Homo di Neanderthal

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L’Uomo di Neanderthal si chiama così perché il primo esemplare è stato ritrovato in Germania, nella valle del fiume Neander. Qui sono stati scoperti il cranio e alcune ossa di questo ominide.

L’Uomo di Neanderthal è vissuto circa 200.000 anni fa in  Europa e in Asia. Esistono due teorie diverse circa l’origine dell‘Uomo di Neanderthal: secondo alcuni studiosi egli sarebbe una sottospecie dell’Homo Sapiens, diffusasi in Europa, che con il tempo si è estinta; secondo altri studiosi l’Uomo di Neanderthal deriverebbe direttamente da alcuni gruppi di Homo Erectus vissuti separatamente rispetto agli altri. Egli sarebbe convissuto per lungo tempo con l’Homo Sapiens, ma scomparve circa 30.000 anni fa.   Ancora oggi non sono chiare le cause della sua scomparsa.

L’Uomo di Neanderthal era molto robusto, tozzo, massiccio, alto circa 160 cm, aveva il cranio allungato posteriormente e di dimensioni superiori rispetto a quelle dell’uomo moderno, aveva le arcate sopraccigliari sporgenti e la fronte prominente.

L’Uomo di Neanderthal che è vissuto in Europa aveva probabilmente occhi e pelle chiari e capelli rossicci.

Egli viveva in gruppi, lavorava le ossa degli animali catturati per ricavarne utensili e manufatti, lavorava le pelli degli animali per prepararsi degli abiti con i quali ripararsi dal freddo e per costruire le tende, usava il fuoco che racchiudeva in cerchi circondati da pietre, seppelliva i morti, sapeva disegnare sulle pareti delle grotte e probabilmente conosceva anche le  proprietà curative delle erbe.

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Video sull’Homo di Neanderthal

 

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Per completare la carta d’identità dell’Homo di Neanderthal cliccare sul seguente link:

https://www.liveworksheets.com/tk256276rl

 

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L’Homo Sapiens

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La parola Homo Sapiens significa uomo sapiente ovvero uomo che sa. Nello stesso periodo in cui in Europa si sviluppò l’Uomo di Neanderthal, in Africa comparve l’Homo Sapiens, ma si diffuse anche in Europa, in Asia e  addirittura in America. In quel tempo l’Europa e l’Asia erano coperte di ghiaccio, ma l’Homo Sapiens seppe adattarsi ai climi rigidi.  L’Homo Sapiens non aveva più tanti peli sul corpo, aveva una corporatura snella, era alto, aveva un cervello molto sviluppato, mani robuste e denti forti che gli servivano per strappare la carne e per tenere gli oggetti mentre li lavorava.

Durante i periodi più freddi, nelle caverne vivevano più famiglie tutte insieme, riscaldate dal fuoco che avevano imparato a domare e a conservare. Mentre durante i periodi di caccia l’Homo Sapiens viveva in accampamenti all’aperto realizzati con capanne circolari, spostandosi per cacciare grandi mammiferi come mammut, renne, rinoceronti, bisonti. Mentre gli uomini andavano a cacciare o a pescare le donne e i bambini andavano a raccogliere frutti, funghi, erbe, radici, uova e miele.

L’Homo Sapiens  divenne sempre più abile nel costruire strumenti come lame di pietra sempre più taglienti, armi e martelli di pietra.  Imparò a lavorare bene l’osso con il quale costruì arpioni e anche altri oggetti più piccoli come l’ago da cucire. Le donne impararono a confezionare abiti caldi e comodi. Raschiavano le pelli con raschiatoi di selce o ossa per togliere i residui di carne. Finito di raschiare cucivano le pelli con l’ago. Riuscivano a confezionare pantaloni e giacche con cappuccio e le abbellivano con perle di ossa lucidato.

Uomini e donne indossavano gioielli: collane, braccialetti e ciondoli fatti con conchiglie, pietre, ossa e altri materiali. Anche il suo linguaggio divenne più evoluto e molto più complesso dei suoi predecessori.  L’Homo Sapiens seppelliva i propri morti e si atteneva a riti tali che fanno presumere che credesse in una vita dopo la morte. Deponeva il corpo del morto in posizione rannicchiata all’interno di una fossa e deponeva ossa, denti di animali, fiori o altri oggetti che probabilmente volevano celebrare il morto.

Nelle caverne, l’Homo Sapiens dipingeva intere pareti con figure di animali, cervi, cavalli, bisonti, mammut e con scene di caccia o di vita quotidiana. Queste figure, frutto di un lavoro lungo, accurato e impegnativo, facevano parte probabilmente di una sorta di rito magico per assicurarsi il successo nella caccia; forse si credeva che colpire l’animale rappresentato nel dipinto avrebbe favorito la sua cattura.

L’uomo di Cro Magnon è il primo esemplare di Homo Sapiens  ritrovato in una grotta della Dordogna in Francia nel 1868. L’uomo di Cro Magnon si chiama così perché i primi resti di tale  ominide furono ritrovati in un luogo denominato dalla gente del luogo Cro-Magnon.

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Ascoltare e completare un testo cloze sull’Homo Sapiens cliccando sul seguente link:

https://www.liveworksheets.com/pz70246lv

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Video sull’Homo Sapiens.

 

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Ed ora un riassunto generale dalla scimmia antropomorfa all’Homo sapiens.

 

 

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Ed ecco varie esercitazioni:

 

Scheda interattiva numero 1:

https://www.liveworksheets.com/jd432247to

 

Scheda interattiva numero 2:

https://www.liveworksheets.com/nz432355jm

 

Scheda interattiva numero 3:

https://www.liveworksheets.com/sk432457ty

 

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